L'esilio di Bernardino Ochino : una vita religiosa tra Riforma cattolica e Riforma protestante

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Other Title
  • 説教師ベルナルディーノ・オキーノの亡命 : カトリック改革と宗教改革のはざまで
  • esilio di Bernardino Ochino una vita religiosa tra Riforma cattolica e Riforma protestante
  • セッキョウシ ベルナルディーノ オキーノ ノ ボウメイ カトリック カイカク ト シュウキョウ カイカク ノ ハザマデ

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Abstract

<p>La Riforma ha avuto una importante influenza sulla situazione religiosa nell' Italia del Cinquecento. L'idea venuta d'oltralpe passata attaraverso Venezia costrinse la Chiesa Romana a confermare la propria dottrina ed a mettere in ordine il sistema del controllo delle idee. Nel corso della Controriforma apparvero "gli eretici". Bernardino Ochino (1487-1564) e valutato "il piu importante dei riformatori italiani" da Delio Cantimori, autore di Eretici italiani del Cinquecento (1939). Ochino appartenne all'ordine dei Francescani Osservanti, poi a quello dei Cappuccini ed ebbe fama in tutta l'Italia come grande predicatore. Pero col tempo la Chiesa comincio a sospettare che Ochino diffondesse l'idea della Riforma mediante la sua predicazione. Nel 1542 quando Ochino fu convocato dall'Inquisizione Romana, lascio l'Italia e ando a Ginevra. Questo articolo sulla vita e la fede di Ochino e un tentative di mettere in luce una fase della storia della Chiesa in un periodo pieno di fermento. Prima della Riforma protestante ci fu il movimento riformatore cattollico, cosidetto Riforma cattolica. A partire dal pontificate di Paolo III(1534), questo movimento cambio e divenne di carattere generale la cui iniziativa fu presa dal papa e gradualmente divenne meno tollerante e piu esclusivo con i dissidenti religiosi. Fu l'Inquisizione Romana istituta nel 1542 con la bolla Licet ab initio che simbolizzo questa tendenza oppressiva della Chiesa. A quel tempo l'Italia era divisa in stati e ducati, ma dopo l'istituzione di questa organizzazione, si pote svolgere il proveddimento unificato contro gli eretici. Sembra che ci siano due ragioni perche Ochino fu convocato a Roma. Una dipende dal suo rapporto personale, soprattutto, con il mistico spagnolo, Juan de Valdes (1500-41). Valdes formo un circolo umanistico a Napoli e presento l'idea d'oltralpe agli intelettuali italiani. Nel 1536 quando Ochino predico a Napoli, conobbe Valdes. Tramite lui Ochino ebbe l' opportunita di avvicinare le opere di Erasmo, Lutero, Calvino, ecc. Per questo rapporto l'Inquisizione considero l'ortodossia di Ochino sospettosa. La seconda ragione era che Ochino era un predicatore popolare. La predicazione funzionava efficacemente come mezzo per trasmettere le nuove idee, percio, l'Inquisizione trovo il bisogno di consolidare il controllo dei predicatori. Inoltre l'influenza di alcuni prelati come il vescovo di Verona, Gian Matteo Giberti o il cardinale, Gasparo Contarini che appoggiarono le riforme moderate e conobbero Ochino, ando diminuendo sotto il mutamento d'indirizzo della Chiesa e Ochino non pote contare sul loro aiuto. Cosi Ochino decise di andarsene dall'Italia. Rimangono pochi documenti delle prediche di Ochino. Pero possiamo ricostruire il suo pensiero dai suoi scritti prima e dopo la fuga. Nel Dialogi sette (1540) si trova quasi completamente la tradizione dell'idea dei Francescani invece della simpatia verso quella protestante. Tuttavia, l'idea dei Francescani ebbe una storia complicata e bisogna fare attenzione al modo di accoglierla di Ochino. Per esempio, il soggetto del "Ladrone in croce" del quarto dialogo del Dialogi e uguale a quello di Arbor Vitae Crucifixae Jesu di Ubertino da Casale, membro dei Francescani Spirituali (1305). Esaminando l'opera di Ubertino possiamo trovarci implicati due temi: la giustificazione per la fede e la predestinazione. Ochino consulto l'opera di Ubertino, ma non ne fece suo il pensiero totalmente, cioe, Ochino adopero il tema della giustificazione nella propria opera, ma si riservo su quello della predestinazione. Si puo desumere che Ochino abbia capito il pericolo di esprimere l'interesse per la dottrina dei calvinisti nella sopraddetta situazione. L'opinione di Ochino sulla Chiesa possiamo trovarla nei suoi scritti</p><p>(View PDF for the rest of the abstract.)</p>

Journal

  • Studi Italici

    Studi Italici 56 (0), 96-119, 2006

    Associazione di Studi Italiani in Giappone

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