Il significato della misoginia di Boccaccio : una nuova collocazione del Corbaccio

Bibliographic Information

Other Title
  • Boccaccioにおけるmisoginia(女嫌い)の意味 : Corbaccioの新たな位置づけ
  • Boccaccio ニ オケル misoginia オンナギライ ノ イミ c

Search this article

Abstract

A lungo e stato ritenuto che la misoginia del Corbaccio fosse autobiografica e il Corbaccio stesso un' opera "trascurabile" (Momigliano), finche Billanovich e Branca non hanno proposto un nuovo punto di vista che interpreta il Corbaccio e la sua misoginia come una "favola". Tuttavia rimane sempre il tradizionale "autobiografismo" nelle ricerche recenti di-Padoane e Marti che vogliono vedere un cambiamento fondamentale nell' atteggiamento dello scrittore tra Decameron e Corbaccio. Recentemente, pero, Barricelli, e poi Hollander hanno indicato un approccio tutto diverso che considera la misoginia del Corbaccio come una parodia. Secondo loro, il Corbaccio e un' opera che ironizza non le donne, ma gli uomini misogini, e appartiene allo stesso mondo del suo gemello Decameron. Hollander, nonostante i discorsi di Padoan e Marti, insiste sul fatto che Decameron e Corbaccio siano le piu simili fra le opere del Baccaccio. Condivido l' opinione di Hollander, e aggiungo, inoltre, che l' opposizione tra le due opere (il "femminismo" dell' una e la misoginia dell' altra) su cui basa il discorso di Marti, non testimonia altro che il loro rapporto di simmetrica opposizione. D' altra parte, non si puo neppure ignorare che esistono, nel Corbaccio, elementi comuni alle opere latine successive che, invece, non si trovano nelle opere precedenti al Corbaccio, come dimostrano Padoan e Marti. Oltre i loro discorsi, vorrei mettere in rilievo alcuni elementi di misoginia comuni al Corbaccio e alle opere scritte in seguito. Il Trattatello e le Esposizioni hanno lunghi discorsi misogini che risalgono a Teofrasto, stessa fonte del Corbaccio ; i discorsi misogini delle prime due opere hanno la forma tipica di digressione, e anche quelli del Corbaccio possono essere considerati tali ; tutte le tre opere hanno stretti rapporti con Dante (evidenti per le prime due, e ben individuabili per struttura ed espressioni nel Corbaccio). Questa misoginia, inoltre, ben coesiste con il "femminismo" del De mulieribus, e con il fatto che lo scrittore continuasse. fino ai suoi ultimi anni di vita, a trascrivere e ritoccare il Decameron, opera che avrebbe dovuto essere odiosa per un misogino rigorista pentito del suo passato "filogino". Per quanto riguarda la "palinodia" di Boccaccio, essa non deve essere presa alla lettera come fa Marti. Secondo me, l' atteggiamento dello scrittore e coerente e coesiste con la tradizionale misoginia. Prima di tutto, la "palinodia" deve essere considerata un topos della letteratura classica e medievale (Ovidio e Cappellano). Poi, si puo pensare che questo topos fosse adottato per sottolineare il contrasto con il mondo dell' opera precedente cosi da aumentarne il fascino. Ma, oltre a questa, si puo aggiungere un' altra possibile interpretazione : la conversione alla misoginia avviene per difendere la poesia e la letteratura d' amore che il cristianesimo condannava rigorosamente, ma e una convensione camuffata. Non a caso il Trattatello ha una digressione in cui Boccaccio insiste sul suo concetto che la poesia e la teologia sono la stessa cosa, il che e ripetuto anche nella Genealogia. Questo concetto era necessario per far coesistere la poesia con la religione ed onorare Dante, poeta ammirato da Boccaccio.

Journal

  • Studi Italici

    Studi Italici 42 (0), 173-197, 1992

    Associazione di Studi Italiani in Giappone

Details

Report a problem

Back to top